Si è svolto lo scorso giovedì 4 Settembre al Giardino Inglese, l’incontro pubblico indetto fra chi aveva condiviso la recente lettera indirizzata all’assessore Raimondo per legittimare un ruolo attivo dei cittadini nella cura del verde. All’incontro erano presenti una cinquantina di persone fra cui le associazioni Parco Uditore, Parco Villa Turrisi, Mobilita Palermo, AutoCivitas, esponenti politici dei Verdi e del M5s, qualche consigliere di Circoscrizione, semplici cittadini, docenti universitari.
L’assessore non era presente per impegni pregressi che lo hanno tenuto lontano da Palermo. Ma il messaggio che ha fatto pervenire è di condivisione di gran parte dei contenuti della lettera che gli era stata indirizzata pubblicamente. Naturalmente alle parole devono seguire i fatti. Prima questione tra tutte: l’enorme distanza tra uomini impegnati e risultati raggiunti. 870 uomini girano a vuoto, sono mal guidati e spesso risultano svogliati e negligenti. La lesione dell’immagine per Palermo è così grave che si potrebbero quantificare in centinaia di milioni di euro i danni prodotti dall’incuria del verde.
Nel corso della riunione sono state condivise proposte precise che verranno inoltrate all’assessore:
-La città deve conoscere l’elenco dei siti e delle aree verdi curate dal Dipartimento al verde e decoro urbano.
-Insieme ai siti occorre conoscere la dislocazione degli addetti e i loro turni, così come di recente ha fatto la RAP (parzialmente) in merito lo spazzamento delle strade. L’organizzazione degli squadroni di ex Gesip con a capo i dipendenti storici si è rivelata fallimentare. Probabilmente i conduttori sono stati condotti sulla cattiva strada.
-Di fronte ai catastrofici risultati, è risibile pensare che il dirigente generale, i capi servizio, e i dipendenti comunali addetti al verde percepiscano il salario di risultato. Il risultato è un disastro, perchè distribuire centinaia di migliaia di euro a chi non li merita? Si verificherà se esistono gli estremi del danno erariale nell’attribuzione di somme premiali quando da premiare non c’è un bel nulla. Viceversa bisogna esprimere degli encomi e gratificare (anche con il salario premiale) quegli addetti che si distinguono per la buona cura dei siti cui sono preposti esempio: Giardino Inglese, Villa Giulia, Villa Garibaldi e altri.
-Regolamento dei giardini condivisi. A Palermo decine di associazioni e cittadini vorrebbero gestire degli spazi verdi. Da anni il regolamento è in bozza ma in assessorato di fronte al possibile aumento del lavoro conseguenza della stipula delle convenzioni, fanno di tutto perché non veda la luce.
A New York da 25 anni il Central Park è gestito da un’associazione no profit in partnership con il Comune. Perché a Palermo non si può far gestire microspazi ai cittadini? Parco Uditore per il verde, è un buon esempio di gestione di bene pubblico affidato a una organizzazione no profit che assicura la piena fruibilità ai cittadini.
Prossimo appuntamento tra dieci giorni al Parco Uditore, Nel frattempo è stata creata una pagina facebook che in un solo giorno ha fatto registrare 350 adesioni. Invitiamo chiunque a aderire e collaborare. Il discorso con l’assessore è appena iniziato.
A margine dell’incontro, che sebbene abbia registrato l’assenza del diretto interessato è stato utile per convenire su azioni e strategie da adottare, qualcuno però ne ha approfittato per far politica a modo proprio e far scaturire online delle assurde e irrisorie polemiche, oltre a screditare chi da anni si impegna per una Palermo più civile e vivibile.
Premettendo che questa non è una generalizzazione rivolta all’intero gruppo politico, apprendiamo dal sito web palermo5stelle.it di un riassunto circa l’incontro avvenuto al Giardino Inglese da parte dell’on. Riccardo Nuti, intervenuto anche lui al dibattito pubblico avvenuto il 4 Settembre:
Come è possibile leggere nell’articolo, si parla anzitutto di presunte “scuse di mobilitapalermo e di mancanza di serietà” per l’assenza dell’assessore in merito l’organizzazione del dibattito. Vogliamo intanto ricordare all’onorevole che l’incontro non è stato organizzato dall’Associazione Mobilita Palermo (che ha partecipato a medesimo titolo dell’onorevole Nuti), bensì dai promotori della lettera pubblica indirizzata qualche settimana fa da parte di intellettuali e attivisti della città all’Assessore Raimondo, e con primo firmatario lo scrittore Aldo Penna. Lettera che Mobilita Palermo ha ricevuto e pubblicata lo scorso 25 Agosto, e che ha voluto condividere per i contenuti propositivi volti ad un radicale cambiamento della gestione del verde in città. Medesima lettera è stata anche pubblicata da Repubblica-Palermo, LinkSicilia, IlCaleidoscopiodelleMadonie, ed un resoconto del dibattito pubblicato la scorsa settimana su Repubblica Palermo e La Sicilia. Alla luce dell’organizzazione del dibattito, non si capisce a quale titolo Riccardo Nuti punti il dito nei nostri confronti, quando bastava leggere ATTENTAMENTE i precedenti articoli piuttosto che uscire con queste figure barbine.
L’on.Riccardo Nuti parla anche della “presenza di associazioni filo centro sinistra e pochi cittadini non appartenenti a nessuna associazione di centro sinistra“. Sarebbe stato più gradito che l’onorevole avesse avanzato queste presunte “irregolarità” in loco (come se fosse proibito a eventuali associazioni o movimenti politici schierati partecipare all’incontro), fermo restando che rispediamo fermamente al mittente tale accreditamento politico che non ci appartiene. E in ogni caso l’incontro era pubblico, svoltosi in un giardino pubblico e aperto a tutti. Sono intervenute al dibattito tante persone, tante associazioni, compreso, Parco Uditore, Mobilita Palermo e Parco Villa Turrisi, da sempre attenti a questa tematica. Anche Riccardo Nuti è intervenuto, assieme al coordinatore dei Verdi. E nessuno fra i presenti ha obiettato la loro presenza. Ecco, questo è il sale della democrazia, che vuole un confronto libero e aperto a tutti.
A onor di cronaca, sempre nel medesimo sito lo scorso 5 Settembre veniva pubblicato un resoconto del medesimo evento, dove non si faceva affatto riferimento alle inesattezze appena riscontrate nel post dell’Onorevole Nuti, e soprattutto si dava una valutazione (a nostro avviso) più oggettiva e costruttiva all’incontro.
Insomma, due versioni diverse dello stesso evento presenti nello stesso sito web. Ma non è problema di nostro interesse e competenza.
Sta di fatto che al termine del dibattito, l’on. Riccardo Nuti è stato avvicinato da un esponente di Mobilita Palermo (intervenuto anche al dibattito), il quale con tono assolutamente pacato gli mostrava attraverso uno smartphone il proprio account twitter chiedendo spiegazioni sulla mancata risposta circa un quesito sulla prossima pedonalizzazione di piazza del Parlamento e la visita dell’Unesco in città. E vista la reazione dell’Onorevole (che leggerete più avanti) va spiegato ad esso che Mobilita Palermo ha sempre interceduto con i rappresentanti politici (tutti) con i canonici metodi che le relazioni umane e la tecnologia mettono a disposizione: domande, incontri, email, PEC, tweet, etc. L’obiettivo nel caso specifico era raccogliere posizioni ufficiali dei gruppi all’ARS cercando di individuare i “contrari” e poter dibattere sulle loro presunte motivazioni.
E proprio perchè agli esponenti del Movimento 5 Stelle va riconosciuta l’assoluta presenza e attività sui social network (a differenza di molti politici locali) si era ricorso ad un tweet diretto per raccogliere un immediato riscontro sulla vicenda. E invece…
La risposta dell’on. Riccardo Nuti è stata la seguente:
“Voi mi fate incazzare quando fate così, quando mandate questi tweet. Non ci potete trattare come tutti gli altri”
MP: “Ma dove sta il problema? Abbiamo chiesto una vostra posizione ufficiale su questo provvedimento e sulle proposte che abbiamo lanciato”
Nuti: “Voi lo sapete come la pensiamo sulle pedonalizzazioni, ci ho fatto anche il programma delle comunali del 2012!”
MP: “Ma nel 2012 era impensabile la pedonalizzazione di piazza del Parlamento e non c’era la candidatura all’Unesco”
Nuti:” Non ci potete trattare in questa maniera come gli altri, noi siamo diversi!” Dopodiché è andato via…
Non ci piacciono questi modi di fare, tantomeno questa presunzione. Alla fine con una semplicissima risposta, senza alcune pretese e sottintendimenti di sorta, questo episodio che ci troviamo a raccontare non sarebbe avvenuto e l’onorevole in questione si sarebbe distinto dagli altri come uno dei pochi ad aver risposto ai cittadini che egli rappresenta negli uffici pubblici.
Facciamo notare altresì all’on. Nuti, che l’essere diverso dagli altri politici implica anzitutto un’apertura al confronto. Per un Movimento che ha la pretesa di autoproclamarsi “della gente” ci risulta pertanto improprio e fuori luogo l’atteggiamento assunto nei confronti di una domanda banale, assolutamente innocua e orientata a raccogliere una posizione ufficiale in merito a un tema specifico.
Ci risulta inoltre improprio l’aver innescato un deludente meccanismo da “macchina del fango” nei confronti di una comunità come Mobilita Palermo che, sotto gli occhi di tutti e senza alcuna etichetta di partito o schieramento di sorta, da anni si adopera sul territorio di Palermo per diffondere la cultura delle buone pratiche urbane (ben prima che il M5S nascesse).
La diversità non si denota infatti da una patente di merito auto-attribuitasi, ma attraverso i FATTI. La diversità si dimostra, non si proclama, e lo si fa sopratutto attraverso il dialogo a 360 gradi con la cittadinanza. In periodo di comunali 2012 abbiamo intervistato un disponibilissimo Riccardo Nuti, forse un po’ impacciato ma con tanta voglia di fare e di imparare (allora fu l’unico a venire all’intervista in bicicletta). Ad oggi evidentemente qualcosa è cambiato. Nuti prenda nota.
Che loro sono “diversi” è poco ma sicuro LOL
Che a Palermo, accanto a tanto menefreghismo, ci siano anche forze vive e positive è fuor di dubbio. È chiaro che buona parte dell’associazionismo palermitano non mira soltanto a far polemiche e chiacchiere. C’è tanta gente che vorrebbe scendere in prima linea e operare concretamente, con le proprie braccia e senza avere nulla in cambio. In alcuni casi basta davvero una manciata di persone volenterose e innamorate della città per fare grandi cose. Che le istituzioni se ne rendano conto, mostrando un attento e sincero interesse.
Per quanto riguarda Riccardo Nuti, considerati l’impegno a titolo gratuito, la correttezza e l’onestà da sempre dimostrati da Mobilita Palermo, non ho dubbi su come siano effettivamente andate le cose. Chiacchiere, disinformazione, strumentalizzazioni, disfattismo e polemiche davvero inutili quelle di Nuti. A che serve quanto ha scritto sul sito del suo partito? A nulla.
E circa l’atteggiamento che ha avuto di fronte alla domanda sulla mancata risposta nel suo account twitter, mi pare si sia rivelato gratuito e alquanto maleducato.
Un post da incorniciare…
Andando ai contenuti, tralasciando la parte relativa all’On. Nuti, che si commenta da se’, direi che finalmente emergono preponderanti i problemi atavici di questa citta’: gente incapace o con competenze non adeguate chiamata a gestire forze lavoro immani e poco motivate/controllate.
Bisognerebbe piu’ che mai cambiare i vertici di queste partecipate, monitorarne pubblicamente le azioni e i risultati, e pubblicare le modalita’ in cui i servizi vengono espletati. La frequenza delle pulizie della RAP vale meno che zero se non si indica il giorno esatto in cui essa deve avvenire in una certa area. E laddove questo dovesse cambiare, che sia notificato sul sito preposto.
A mio parere cari ragazzi, questo e’ un tema fondamentale su cui bisognerebbe battersi tutti insieme. Solo con una buona amministrazione Palermo cambia. Non manca la manovalanza, anzi, questa e’ addirittura iper-sovra dimensionata. Manca una buona gestione dei servizi.
Premetto che sono un “grillino”, ma l’atteggiamento del cittadino Riccardo Nuti non mi è proprio piaciuto. Spero proprio che il problema sia lui e non l’intero M5S Palermo.
M.P. si è sempre contraddistinta per la trasparenza, per un’informazione oggettiva, ma soprattutto per l’apertura a tutti. Certe insinuazioni da “bassa politica” sono ingiuste ed immeritate per una comunità come questa.
M.P. è voglia di vero cambiamento, rincorso con un approccio costruttivo…diversamente da alcuni politici che si etichettano “alternativi” agli altri.
Condivido pienamente l’analisi e le proposte avanzate da Luca S. Si dovrebbe seguire questa linea
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